Sito Archeologico

La città romana di Herculaneum è stata distrutta dall’eruzione di Vesuvio nel 79 d.C. insieme con Pompei. La sua sepoltura speciale ha reso possibile la preservazione non solo di case e strade della città antica ma anche di tutti gli oggetti della vita quotidiana compresi legno, cibo, stoffa e resti umani.
 

L’antica Ercolano è stata riscoperta nel 1709 durante lo scavo di un pozzo, e gli scavi iniziali hanno restituito numerose opere d’arte antiche che si trovano attualmente nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Tuttavia si è dovuto attendere fino al 1927 per i primi lavori di scavo all’aperto, iniziati sotto la direzione di Amedeo Maiuri, che offrì un suggestivo esempio di città-museo, ricollocando molti reperti sul sito stesso, all’interno delle case e botteghe.Iscritto nell’elenco Unesco dei siti patrimonio culturale dell’umanità nel 1997 con la seguente motivazione “che gli impressionanti resti di Pompei ed Ercolano e delle ville loro associate, distrutte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., danno una vivida e completa visione della società e della vita quotidiana in un preciso momento del passato e che risulta essere senza paragoni nel mondo”. L’area archeologica è visitabile tutto l’anno, per le modalità d’ingresso si veda il sito ufficiale della Soprintendenza.


Dal 2001 il sito ospita il progetto pubblico-privato, per la conservazione dell’intero sito, più grande d’Italia, esistente grazie ad una collaborazione tra il Packard Humanities Institute, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e la British School at Rome.
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